Questa pagina è dedicata ad approfondimenti di carattere tecnico sul concetto acustico di fonoassorbimento e oltre a contenere una descrizione delle tecnologie e dei materiali utilizzati nella realizzazione dei pannelli fonoassorbenti, ne dettaglia inoltre il loro utilizzo in architettura.
Per una immediata visualizzazione dei materiali e dei sistemi fonoassorbenti prodotti e commercializzati da ACUSTICO® - Il più vasto catalogo online di pannelli fonoassorbenti - si consiglia di visionare la vastissima sezione CATALOGO PANNELLI.
I PANNELLI FONOASSORBENTI (Approfondimenti)
Sintesi dei contenuti:
- Pannelli fonoassorbenti in architettura
- Approfondimenti tecnici sul concetto di fonoassorbimento
- Materiali e tecnologie dei pannelli fonoassorbenti
- Normativa e certificazioni in materia di fonoassorbimento
I pannelli fonoassorbenti (da non confondere con i pannelli fonoisolanti), hanno la funzione di limitare il riverbero all’interno degli ambienti confinati.
Per semplicità di descrizione possiamo spiegare il fenomeno acustico del riverbero, associandolo ai più semplici e noti concetti di rimbombo ed eco, intendendolo pertanto come la permanenza prolungata di un suono.
In pratica, negli ambienti chiusi, il rumore complessivo che si percepisce è maggiore della reale sorgente che lo ha generato poiché è incrementato dalle riflessioni prodotte dalle pareti, soprattutto se queste sono costituite da materiali lisci e compatti (acusticamente definiti riflettenti).
La quantità di riverbero è generalmente espressa con il valore di T60 che rappresenta il tempo in secondi che impiega un suono campione a ridursi di 60 dB ed è in sostanza la durata della coda sonora dei suoni.
La durata di tale coda sonora non è determinata esclusivamente dalle caratteristiche delle superfici che delimitano gli spazi, ma è anche correlata alle dimensioni, alla forma ed alla altezza dei locali.
La funzione dei pannelli fonoassorbenti è quindi quella di trasformare le superfici riflettenti in superfici acusticamente assorbenti.
I pannelli fonoassorbenti sono di norma materiali con consistenza spugnosa o comunque con bassa densità oppure materiali compatti (legno, metallo, materiali plastici, etc.), ma con fori o fessure, ed in questo secondo caso la reale funzione fonoassorbente viene svolta dal materassino fonoassorbente associato e lasciato parzialmente a vista attraverso le forature.
I pannelli fonoassorbenti possono anche prevedere superfici lavorate e colorate e possono essere rivestiti in tessuto, associando alla prevalente funzione di “correzione acustica” anche una valenza di estetica e design.
Le superfici che costituiscono i pannelli sono in grado di assorbire gran parte dell’energia sonora incidente su di essi, riflettendone solo una minima quantità. Il coefficiente di assorbimento è quindi il grado di fonoassorbimento di un pannello, esso è pertanto variabile in funzione del tipo di materiale utilizzato, dalla sua stratificazione, dal suo spessore, dalla natura chimica, dalla porosità e densità, dalla rigidità e dalla forma dei componenti.
I pannelli possono essere fissati alle pareti (in modo fisso o removibile) e/o posti a soffitto in aderenza o ribassati su cavi in modalità baffles verticali oppure in isole orizzontali, potendo in alternativa essere disposti anche su piantane mobili e l’impiego di un numero adeguato può ridurre sostanzialmente il fenomeno della riverberazione.
I pannelli a parete possono essere installati in continuità, creandone un’intera parete, o apposti in gruppi più o meno numerosi e persino singolarmente.
Il fissaggio dei pannelli, può avvenire tramite collanti, rendendoli fissi, oppure tramite l’uso di ganci e staffaggi, quando si desidera renderli movimentabili.
I pannelli fonoassorbenti prodotti e distribuiti da ACUSTICO® si dividono in:
- Pannelli fonoassorbenti rivestiti in tessuto colorato
- Pannelli fonoassorbenti metallici
- Pannelli fonoassorbenti in legno
- Pannelli fonoassorbenti in materiali sintetici espansi
- Pannelli fonoassorbenti a specchio
Pannelli fonoassorbenti con rivestimento in tessuto colorato
ACUSTICO® propone una estesa gamma di pannelli in tessuto tradizionale o ignifugo con una vastissima possibilità di scelta a campionario della tipologia e della colorazione del tessuto ed in ogni dimensione richiesta.
I pannelli fonoassorbenti in tessuto prevedono l’associazione del tessuto ad un materassino in fibra di poliestere di spessore e densità variabile che incrementa le funzioni di fonoassorbimento.
Se richiesto il pannello può essere fornito in versione sfoderabile oppure con struttura di rinforzo interna che conferisce ai pannelli particolari sagomature e conformazioni tridimensionali quali curvature od onde (denominati pannelli cloud o isole in quanto di norma posti in appensione al soffitto)
I pannelli sono disponibili a catalogo oppure realizzati secondo il disegno del Cliente (anche con stampe fotografiche e loghi) e se richiesto realizzati con specifiche caratteristiche di prestazione acustica.
Pannelli fonoassorbenti metallici
I pannelli fonoassorbenti metallici forati, donano agli ambienti un tratto di unicità ed eleganza, conferendo una forte connotazione hi-tech.
I pannelli ACUSTICO® in lamiera forata, microforata e microstirata, sono disponibili in un'amplissima gamma di forature e realizzati in acciaio verniciato, acciaio inox o alluminio trattato.
In aggiunta alle forature standard disponibili a catalogo, ACUSTICO® realizza controsoffitti con speciali forature, sagome o disegni su specifica richiesta del Cliente con esecuzione al taglio laser, su ogni tipologia di lamiera.
La dimensione e la densità dei fori determinano le prestazioni di fonoassorbenza dei pannelli.
I pannelli fonoassorbenti in metallo prevedono di norma un pannello accoppiato in fibra di poliestere che contribuisce a incrementare il potere fonoassorbente del pannello.
Pannelli fonoassorbenti in legno
I pannelli fonoassorbenti in legno donano agli ambienti un carattere prestigioso ed una immediata sensazione di calore.
I pannelli in legno ACUSTICO® sono disponibili in un'ampia varietà di essenze legnose e finiture superficiali, in legno grezzo lucido, satinato o colorato.
La dimensione e la densità dei fori determinano le prestazioni di fonoassorbenza dei pannelli.
I pannelli fonoassorbenti in legno prevedono di norma un pannello accoppiato in fibra di poliestere che contribuisce a incrementare il potere fonoassorbente dei controsoffitti.
Pannelli fonoassorbenti in materiali sintetici espansi
I pannelli fonoassorbenti espansi in poliuretano e melammina rappresentavo un tempo il concetto stesso di pannello fonoassorbente oltre ad essere in passato l’unica soluzione presente sul mercato. Ne è riprova il fatto che ancora oggi anche i non addetti ai lavori conoscono perfettamente i pannelli piramidali associandoli mentalmente ad ambienti con destinazione audio/musicale.
Bisogna però dire che negli ultimi anni questi materiali hanno perso parte del loro appeal commerciale in favore di pannelli realizzati con nuovi materiali, quali soprattutto la fibra di poliestere in ovatta, che oltre alle migliori prestazioni acustiche, garantiscono una maggiore durabilità oltre alla possibilità di rispondere a più restrittive caratteristiche di reazione al fuoco.
ACUSTICO® produce una vasta gamma di pannelli fonoassorbenti realizzati con materiali sintetici espansi quali il poliuretano la melammina ed il polietilene e distribuiti con il nome commerciale di Resounder.
La possibilità di eseguire in autonomia il taglio e la lavorazione dei materiali, unitamente alla estrema versatilità e lavorabilità di questi prodotti, consente la realizzazione di una gamma pressoché infinita di disegni e soluzioni produttive che possono anche essere eseguite su specifico disegno del Cliente.
Anche per questa tipologia di prodotti ACUSTICO® propone in vendita esclusivamente materiali di provenienza italiana, nota e certificata, di elevata qualità e di elevata densità.
Pannelli fonoassorbenti a specchio (NOVITA' ASSOLUTA !!!)
Immaginare un pannello fonoassorbente con una superficie a specchio sembrerebbe una totale assurdità.
Infatti uno specchio è per eccellenza la massima superficie riflettente e quindi assolutamente non fonoassorbente.
In realtà non si tratta ovviamente di un vero e proprio specchio in vetro, ma di una speciale pellicola tesata su un apposito telaio metallico che risulta totalmente riflettente dal punto di vista visivo (tale da essere totalmente indistinguibile rispetto ad un reale specchio), ma al contempo assolutamente trasparente in termini acustici rispetto alle onde sonore incidenti.
In sostanza le onde sonore incidenti non vengono riflesse ma penetrano nel retrostante pannello acustico associato, costituito da fibra di poliestere.
APPROFONDIMENTI TECNICI SUL CONCETTO DI FONOASSORBIMENTO
Il fonoassorbimento è la capacità di un materiale di assorbire l’energia sonora trasformandola in calore, ed è variabile da un materiale all’altro.
La fonoassorbenza di un materiale, aumenta all’aumentare della frequenza dell’onda sonora, (La frequenza è data dal numero di eventi identici che vengono ripetuti in una data unità di tempo e si misura in Hertz).
Un materiale fonoassorbente dovrebbe avere contemporaneamente elevata “trasparenza acustica”, ovvero elevata capacita di assorbire l’aria in vibrazione (quindi, bassa resistenza al flusso) e buona “dissipazione dell’energia penetrata” (ovvero, alta resistenza al flusso), quindi due caratteristiche tra loro contrastanti.
Un corpo poroso aumenta la dissipazione di energia sonora, in quanto la sua superficie e le cavità che lo costituiscono vengono messi in vibrazione (risultando quindi efficaci alle alte frequenze), mentre un corpo impermeabile e compatto, può essere efficace alle basse frequenze qualora sia flessibile, ammortizzando e smorzando le onde sonore che lo investono.
L’assorbimento per porosità, è dovuto al fenomeno della viscosità e la capacità fonoassorbente è influenzata dalla densità e dallo spessore del corpo.
I materiali fonoassorbenti per porosità si distinguono in materiali fibrosi (lana di vetro, lana di roccia, truciolati di legno, sughero, fibre di poliestere, gesso, cartongesso, moquette, linoleum, tendaggi, tessuti naturali e artificiali di vario tipo) e materiali a cellule aperte (schiume poliuretaniche, poliuretano espanso, foam melamminico).
L’assorbimento per porosità risulta elevato alle frequenze medie e medio-alte mentre per ottenere un significativo smorzamento delle basse frequenze si richiede l’utilizzo di spessori elevati di materiale.
Per ottenere quindi un buon assorbimento acustico è necessario raggiungere il miglior compromesso possibile tra le caratteristiche dei suddetti corpi e solitamente si utilizzano tre tipologie di materiali; la prima consiste nei pannelli acustici che tipicamente sono formati da una superficie ad elevata trasparenza acustica e da un riempitivo con porosità disposte in direzione diversa rispetto a quella del flusso (in tal modo l’onda penetra facilmente all’interno e quindi viene dissipata).
La seconda, è costituita dai risuonatori acustici, ovvero delle cavità dotate di una certa frequenza di risonanza, comunicante con l’ambiente per mezzo di uno stretto collo efficace per le basse frequenze.
Per aumentare il potere fonoassorbente dei materiali porosi piuttosto che utilizzare quelli di tipo liscio è possibile conformarli con sagomature tali da aumentarne la superficie totale di contatto con l'onda sonora, per una migliore dissipazione cinetica come nel caso dei materiali fonoassorbenti piramidali, bugnati o dei baffles sfaccettati.
Tipologie di materiali fonoassorbenti
Materiali fonoassorbenti fibrosi
Lana di vetro
E' un silicato amorfo, derivato dal vetro, che è commercializzato sotto forma di rotoli, materassini e pannelli fonoassorbenti, possiede un'alta capacità di inglobare aria attraverso una corposa struttura lanuginosa e pertanto di disperdere in calore l'onda sonora. Certamente tra i migliori materiali fonoassorbenti. Ottima anche come isolante termico. Un prodotto relativamente economico ed altamente efficiente nella riduzione del rumore.
Le lane di vetro al pari delle lane di roccia di seguito descritte, appartengono alla famiglia delle fibre artificiali vetrose anche denominate (FAV) e vedono oggi una progressiva riduzione nel loro utilizzo quale fonoassorbente per ambienti, poiché anche se inglobate in pellicole, verniciature e tessuti di rivestimento, non se ne può stimare la reale dispersione di fibre e micro-polveri, oltre a contenere tracce di formaldeide utilizzata nei leganti per le fibre.
Lana di Roccia
Possiede caratteristiche similari alla lana di vetro e deriva da uno speciale procedimento estrattivo che riguarda la roccia vulcanica. Ha caratteristiche ignifughe superiori a quelle della lana di vetro. Si rinviene sotto forma di pannelli e rotoli.
Sughero
Certamente il miglior materiale assorbente acustico esistente in natura. Da preferire alla lana di vetro e a quella di roccia tutte le volte in cui si ritengono importanti le esigenze di natura ecologica e salutistica, disponendo però di budget economici superiori rispetto alle lane minerali. Acquistabile sotto forma di materassini o di pannelli fonoassorbenti.
Truciolato di legno
Il legno truciolare è realizzato attraverso l'accorpamento di fibre legnose derivanti dagli scarti della lavorazione del legno che vengono pressate e incollate tra loro fino a formare pannelli rigidi e resistenti. Si ottiene un prodotto con discrete doti fonoassorbenti e fonoisolanti.
Anche in questo caso è importante valutare le quantità con cui è presente nei composti il legante a base formaldeide.
Moquette e tappeti
Trattasi di manufatti in tessuto naturale (lana, linoleum, canapa, juta, fibra di cocco) ovvero realizzati su base acrilica, soprattutto nel caso della moquette. Tappeti e moquette sono comunemente utilizzati per l'arredamento di case e spazi commerciali e contribuiscono significativamente nel conseguimento di determinati standard di comfort acustico.
Tendaggi
Le tende realizzate in stoffa o in altri tessuti naturali o sintetici contribuiscono a schermare l'onda sonora migliorando le caratteristiche riverberanti del suono al fine di una migliore fruizione degli spazi.
Si deve però evidenziare che la validità acustica sulle comuni frequenze sonore del parlato umano è strettamente correlato alla pesantezza dei tendaggi, che risultano pertanto realmente efficaci solo con grammature piuttosto elevate.
Materiali fonoassorbenti a celle aperte
Poliuretano espanso
E' un polimero che ha ottime caratteristiche di materiale assorbente acustico da impiegare sia nel riempimento di intercapedini per aumentare la prestazione fonoisolante delle pareti, sia a vista per rispondere ad esigenze di miglioramento del comfort acustico di ambienti abitativi ed insediamenti umani civili e commerciali. Si presta ad applicazioni tecniche differenziate a seconda delle sue versioni produttive (liscio, bugnato, piramidale). Prodotto in materassini morbidi. il poliuretano può essere insufflato per riempire intercapedini e facilmente lavorato se usato sotto forma di schiuma poliuretanica, rispondendo a molteplici esigenze di fonoassorbimento.
Melammina espansa
Materiale fonoassorbente leggero e flessibile, originato da resine o foam acrilici, che rispetto al poliuretano espanso risponde meglio ad esigenze antincendio essendo un prodotto ignifugo ad alta classificazione.
Vermiculite espansa
E' un minerale che sottoposto a cottura si espande notevolmente acquisendo notevoli proprietà isolanti. Da utilizzare per insufflaggi ovvero per la realizzazione di intonaci fonoassorbenti.
Perlite espansa
Silicato di origine vulcanica che al pari della vermiculite può essere utilizzato come coibente acustico per riempire intercapedini o costituire intonaci fonoassorbenti.
Argilla espansa
Prodotto naturale sottoposto a cottura ad alta temperatura ottimo sia per la realizzazione di intonaci che per la creazione di blocchi dalle spiccate caratteristiche di fonoassorbenza.
Altri assorbenti acustici secondari sono, il polietilene espanso ed il polistirene espanso (polistirolo)
Normativa e certificazioni in materia di fonoassorbimento
La capacità di assorbimento acustico definisce le caratteristiche acustiche di un oggetto nell’ambiente e viene generalmente indicata con i coefficienti di assorbimento misurati in frequenze diverse.
Ciò significa che un materiale possiede un numero diverso di coefficienti di assorbimento in base alle frequenze.
Il grado di assorbimento del suono, viene definito come riflessione o assorbimento.
Per la determinazione della classe di assorbimento di un prodotto, si procede ad una misurazione secondo la direttiva UNI EN ISO 354/2003 (Norma per la “Misura dell’assorbimento acustico in camera riverberante”) in campi di frequenza (terzi) da 100 Hz fino a 5000 Hz sul tempo di riverbero.
Il risultato viene rappresentato come curva di assorbimento o tabella dei valori, che indica i coefficienti di assorbimento per ogni singola frequenza utilizzata nella prova.
La somma di tutti gli assorbimenti e le riflessioni dei singoli oggetti nell’ambiente crea nel nostro orecchio un’immagine acustica dell’ambiente (riverbero) che ci fa percepire la stanza come “riverberante” o “sorda”.
Il cosiddetto valore NRC (“Noise Reduction Coefficient”), è stato uno dei primi valori con il quale si è cercato di riunire le informazioni ottenute dalla curva di assorbimento in un unico valore.
In conformità allo standard americano ASTM C 423 è stato calcolato come media dei valori dell’assorbimento da 250 Hz, 500 Hz, 1000 Hz e 2000 Hz con uno scarto di 0,05.
Il coefficiente di fonoassorbimento ponderato (αw) viene stabilito dalla norma UNI EN ISO 11654.
La norma specifica un metodo che consente di convertire i valori del coefficiente di assorbimento acustico sulle varie frequenze, in un indice di valutazione unico e pertanto di più facile e immediata lettura anche da parte dei non addetti ai lavori, pur presentando conseguentemente una più ristretta possibilità di applicazione in analisi acustiche di dettaglio.
La norma UNI EN ISO 11654 viene inoltre adottata per classificare i materiali fonoassorbenti su curve di assorbimento misurate da A ad E.
La classe A possiede le migliori capacità di assorbimento mentre la E possiede scarse capacità.
Il metodo di installazione insieme alle proprietà del materiale influenza maggiormente il risultato.
Il sistema di classificazione aiuta i progettisti a confrontare e selezionare il materiale di assorbimento adatto a diversi scopi.
Le proprietà fonoassorbenti di un materiale vengono espresse dal coefficiente α (alfa), come funzione della frequenza e varia da 0 a 1,00 (ovvero dalla riflessione totale all’assorbimento totale).
αw |
Classe di fonoassorbimento |
1.00–0.95–0.90 |
A (altamente assorbente) |
0.85–0.80 |
B (altamente assorbente) |
0.75–0.70–0.65–0.60 |
C (molto assorbente) |
0.55–0.50–0.45–0.40–0.35–0.30 |
D (assorbente) |
0.25–0.20–0.15 |
E (poco assorbente) |
0.10–0.05–0.00 |
Non classificato (riflettente) |
I gradi dell’assorbimento acustico misurati secondo EN ISO 354 (αs) vengono convertiti per ogni frequenza di ottavi di assorbimento acustico pratico αp.
Una curva di riferimento stabilita dalla normativa viene spostata su questa curva αp, fino a quando entrambe sono il più possibile congruenti. Inoltre le divergenze da questa normativa sono molto ristrette. Il valore della curva di riferimento di 500Hz è il grado di assorbimento acustico valutato αw per questo prodotto. Se si apre uno spazio troppo profondo tra la curva di riferimento e la sovrastante curva di assorbimento valutata, si possono prendere a dimostrazione ancora gli indicatori di forma, (L, M, H). Questi spiegano che in campo di frequenza basso (L), medio (M) o meglio alto (H) la curva αp sta visibilmente sopra la curva di riferimento spostata, il prodotto quindi si dimostra chiaramente più assorbente del valore αw.
Norme tecniche in materia di acustica edilizia:
- Norme per la progettazione dei requisiti acustici passivi degli edifici:
UNI EN 12354
Rapporto tecnico UNI TR 11175 - Norme per la misurazione in laboratorio di alcune grandezze inerenti l’acustica in edilizia:
UNI EN ISO 140
UNI EN 20140
UNI EN 29052-1
UNI EN 12431:2000
UNI EN 1606:1999
UNI EN 29053
UNI EN ISO 354:2003
UNI EN ISO 354:1993/A1
UNI EN ISO 11654
UNI EN ISO 10534-1:2001
UNI EN ISO 10534-2:2001
UNI 10570:1997
UNI 10846
UNI EN ISO 11546-1:1997
UNI EN ISO 15186-1:2003 - Norme per la misurazione in opera di alcune grandezze inerenti l’acustica edilizia
UNI EN ISO 140
UNI EN ISO 3382
UNI 10844:1999
UNI EN ISO 10052:2005 - Calcolo degli indici di valutazione:
UNI EN ISO 717 - Norme tecniche riguardanti la rumorosità degli impianti:
UNI 8199/1998
UNI EN ISO 10052/2005
UNI EN ISO 16032/2005
UNI EN ISO 14366/2005
UNI EN ISO 3822 - Norme tecniche per la classificazione e la scelta di elementi di edificio:
UNI 8204 (Novembre 1981)
UNI 8437 (Marzo 1983)
UNI 8438 (Marzo 1983)
UNI 11173:2005 - Permeabilità all’aria dei serramenti:
UNI EN 1026:2001 (sostituisce la UNI EN 42:1976)
UNI EN 12207:2000 (sostituisce la UNI 7979:1979)
UNI EN 12153:2002
UNI EN 12152:2003
Le certificazioni:
Per quanto concerne le certificazioni in ambito acustico, non sono attualmente regolamentate da nessuna norma nazionale, per il momento quindi non è obbligatorio né per i proprietari di immobili né per i costruttori, stabilire la classe acustica dell’immobile, o intervenire perché gli immobili rientrino in una determinata classe.
Nonostante l’assenza di provvedimenti approvati in materia, non si può dire che in questo settore vi sia il vuoto legislativo, in quanto, a livello europeo sono presenti norme come la 2002/49/CE sulla regolamentazione dell’inquinamento acustico.
Anche a livello nazionale, esiste la norma UNI 11367, che precisa i criteri di classificazione, valutazione e verifica acustica e identifica quattro classi di appartenenza, dalla classe 1, col miglior livello di comfort acustico, alla classe 4. L’appartenenza a una di queste classi è il risultato di un collaudo eseguito in tutti gli ambienti dell’immobile, per stabilirne il livello di rumore tramite rilievi fonometrici.
CLASSE |
R'w |
D'2mnTw |
L'nw |
Lid |
Lic |
I |
≥ 56 |
≥ 43 |
≤ 53 |
≤ 30 |
≤ 25 |
II |
≥ 53 |
≥ 40 |
≤ 58 |
≤ 33 |
≤ 28 |
III |
≥ 50 |
≥ 37 |
≤ 63 |
≤ 37 |
≤ 32 |
IV |
≥ 45 |
≥ 32 |
≤ 68 |
≤ 42 |
≤ 37 |
R’w = Potere fonoisolante apparente
D’2mnTw = Requisito di isolamento acustico di facciata
L’nw = Livello di rumore da impatto
Di fatto si tratta di rilevare in opera le prestazioni di tutte le partizioni e gli impianti “significativi” per l’unità immobiliare e, sulla base dei risultati dei rilievi, determinare le classi dei singoli descrittori utilizzando i valori riportati nella tabella precedente.
La norma specifica, come e dove, si devono effettuare i rilievi fonometrici. Le misure sulle partizioni devono essere realizzate seguendo tutte le indicazioni riportate nelle “classiche” norme tecniche UNI EN ISO 140 parti 4,5,7, e 14 o in alternativa, adottando i nuovi metodi di misura prescritti nelle UNI EN ISO 18233 e ISO 15186-2. Per gli impianti invece viene indicata nell’appendice D una procedura mutuata dalle UNI EN ISO 10052 e UNI EN ISO 16032.
Il riferimento alle norme tecniche comporta anche la definizione di “ambienti verificabili acusticamente”. Le rilevazioni possono essere realizzate solo in locali di dimensioni sufficienti a consentire l’allestimento di misurazioni in conformità ai procedimenti di prova.
Sono quindi in sostanza esclusi gli ambienti di piccole dimensioni.
Di particolare importanza è anche la premessa fatta in precedenza, nella quale si evidenzia l'importanza del progetto acustico, della direzione lavori e della corretta posa, per ottenere i risultati attesi al termine dell'opera.