Le carte da parati fonoassorbenti

LE CARTE DA PARATI FONOASSORBENTI – Mini-guide pratiche by Acustico®

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Il passato

 

Tappezzeria

 

“Tappezzeria” è un termine desueto, che nessun designer di interni utilizza oggi nel suo lessico quotidiano, poiché la grezza semplicità di questo termine non pare adeguata a qualificare con sufficiente eleganza questo elemento decorativo, quando associato ad un allestimento di pregio.

La decorazioni murali con carte e tessuti di arredo, il cui utilizzo possiamo peraltro osservare in epoche non solo recenti, hanno nel tempo acquisito la diversa denominazione di “parati”, e proprio in tale locuzione può essere letta la progressiva transizione di questo complemento verso finalità puramente estetiche ed ornamentali, con la conseguente perdita di altri caratteri funzionali per cui furono utilizzate in passato.

Volendo risalire agli usi originali della tappezzeria quale modalità di rivestimento degli ambienti, il rimando è naturalmente alla grande architettura del passato, dove tale soluzione era sistematicamente applicata nella decorazione di palazzi nobiliari ed edifici storici e non solo in ambienti di rappresentanza, ma anche in spazi destinati ad usi privati.

In questi contesti è possibile osservare, talvolta anche a distanza di secoli, come questa tecnica di allestimento contribuisca con un apporto non marginale alla composizione di ambientazioni stilisticamente molto raffinate, non limitando però le proprie funzioni alle sole valenze ornamentali, ma generando al contempo una sensibile percezione di avvolgente calore, che anche nel linguaggio tecnico di oggi non potremmo riduttivamente analizzare in soli termini di benessere termico ed acustico.

Si tratta talvolta di ambienti dove le tappezzerie si uniscono ad arazzi e drappeggi in vere e proprie architetture tessili, dove la grevità spesso enfatica delle installazioni è però contrappesata dalla piacevole esperienza sensoriale di una elevata qualità sonora.

Senza cadere oggi in anacronistiche rivalutazioni di queste ridondanze barocche, ci limitiamo ad osservare con qualche margine di diffidenza gli antitetici eccessi del minimalismo contemporaneo, che nel nome di una esibita essenzialità, ha forse abdicato ad una quota non trascurabile di qualità abitativa negli spazi della nostra quotidianità.

 

Il presente

Wallpaper

Esempio di materiale fonoassorbente con struttura porosa

 

In questi termini, la recente introduzione sul mercato di carte da parati con prestazioni fonoassorbenti non poteva che divenire oggetto delle nostre più attente osservazioni. 
Con questo testo dal carattere ampiamente divulgativo abbiamo pertanto inteso fare il punto sullo stato dell’arte di questo nuovo sistema per l’allestimento degli spazi interni, che pur con rinnovate tecnologie, ha però profondi rimandi nell’architettura del passato.

CARTE DA PARATI FONOASSORBENTI – Cosa sono e come sono fatte

Le moderne carte da parati fonoassorbenti non sono tecnicamente assimilabili ad altre forme di tappezzeria usate in passato, che generalmente prevedevano tessuti naturali e carte di varia origine, e ciò è sostanzialmente dovuto al fatto che esistono oggi precise prescrizioni sulle caratteristiche di sicurezza di tali materiali, soprattutto in relazione agli aspetti di reazione al fuoco.
Sul mercato sono presenti svariate tipologie di carte d’arredo che si differenziano per il tipo di grafica, lo spessore, la texture e le dimensioni, ma soprattutto per la varietà dei materiali di cui sono composti i supporti.
Gli attuali sistemi per rivestimenti murali acustici possono essere ricondotti alle seguenti famiglie di prodotto:

  • • Resine sintetiche
  • • Carte
  • • Feltri
  • • Fibre di vetro
  • • Tessuti
  • • Tessuti non tessuti
  •  

Resine sintetiche

La tipologia di rivestimenti sintetici che negli ultimi anni ha acquisito una diffusione prevalente, soprattutto nelle soluzioni di design, è la carta da parati vinilica e cioè realizzata tramite la lavorazione di un sottile strato di cloruro di polivinile, più comunemente conosciuto come PVC.
Le carte da parati viniliche possono essere monocomponenti PVC, oppure composte da uno strato di carta o altro materiale sintetico ricoperto da PVC sul lato a vista, che conferisce al prodotto le necessarie caratteristiche ignifughe e rende la superfici impermeabili e pertanto facilmente lavabili.
Le carte viniliche risultano di facile applicazione e rimozione e per via della resistenza all’acqua sono conseguentemente uno dei materiali più indicati per rivestire cucine e bagni ed altri ambienti ad elevata umidità quali le palestre o le piscine.
Il supporto in PVC come ogni materiale termoplastico presenta un facile lavorabilità e costituisce un ottimo supporto per la realizzazione di stampe grafiche in alta risoluzione.
Le versioni con valenze acustiche prevedono di consueto l’impressione sulla superficie di una texture non totalmente liscia al tatto, ma preferibilmente con lievi effetti corrugati e tridimensionali, poiché tali asperità sono in grado di produrre una leggera dispersione del suono incidente.
Questa gamma di prodotti prevede spesso l’associazione di un ulteriore leggero strato con consistenza alveolare o spugnosa, che ne migliora la resa di fonoassorbimento.

Fibre di vetro

Questa gamma di prodotti presenta il vantaggio di poter essere realizzata tramite un procedimento di filatura con trama di filati in fibra di vetro ottenuti in fusione ad oltre 1300° e come ogni altra tipologia di tessuto consente pertanto la realizzazione diretta di ogni texture richiesta, potendo prevedere anche spessori elevati ed eleganti effetti superficiali 3D di pregevole valenza estetica.
Non trattandosi di un prodotto realizzato per laminatura, ma per tessitura presenta una composizione fibrosa e non compatta, che la rendono un buon prodotto fonoassorbente.
Un considerevole vantaggio offerto dalla fibra di vetro è la sua elevata classe ignifuga, che rende idonei questi prodotti alla installazione in ogni contesto pubblico.

Carte

Le carte da parati prodotte direttamente dalla cellulosa oppure con altre fibre vegetali, pur essendo ampiamente diffuse a livello commerciale soprattutto nelle versioni a ridotta incidenza economica, hanno un modesto interesse ai fini delle nostre valutazioni sui prodotti destinati ad interventi di correzione acustica, poiché non presentano comunemente prestazioni di fonoassorbimento degne di nota. Fanno eccezione alcune specifiche produzioni con carattere propriamente artistico e artigianale che prevedono grammature molto elevate e che possiedono pertanto qualche limitata qualità acustica.
Per questa tipologia di prodotti è sempre essenziale valutare preliminarmente la classe di certificazione al fuoco, per verificarne la conformità rispetto ad eventuali contesti di installazione non privati.

Feltri

Sono in genere realizzati aggregando lana oppure altre fibre plastiche ed hanno in genere uno spessore commerciale variabile tra 1 e 5 mm, con produzioni specialistiche che possono raggiungere gli 8 mm.
I prodotti più avanzati sul mercato ricorrono di norma alla fibra di poliestere, che risponde ad elevati standard di reazione al fuoco ed ha una maggiore economicità rispetto alla lana naturale, pur mantenendo una elevata resa estetica.
L’applicazione di rivestimenti in feltro presenta qualche limitazione d’uso in ordine ai suoi aspetti estetici e funzionali, risultando comunemente idonea sul piano stilistico solo in installazioni dal taglio moderno e con appeal dichiaratamente “nordico” e legando con maggiore difficoltà in contesti di più tradizionale eleganza.
Di contro i feltri costituiscono la gamma di prodotto per la realizzazione di tappezzerie fonoassorbenti con le più elevate prestazioni acustiche, ed il loro uso nei trattamenti di correzione del riverbero può risultare sorprendentemente efficace, soprattutto nel caso di spessori elevati.

Tessuti

Le tappezzerie commerciali in vero tessuto costituiscono una fascia minoritaria del mercato, in quanto la quota prevalente di questi rivestimenti d’arredo è in genere costituita da prodotti che andrebbero denominati con il più corretto temine di tessuti non tessuti, poiché non si tratta propriamente di stoffe provenienti da filatura, ma da fibre e ovatte aggregate.
Ciò è sostanzialmente dovuto al fatto che i tessuti per parati presentano una elevata difficoltà di installazione, soprattutto se parliamo di spessori e grammature elevate, come si rende necessario nel caso dei sistemi d’arredo fonoassorbenti. Questo è tecnicamente dovuto al fatto che la trama tessuta, anche se associata a supporti adesivi, tende a creare degli inestetismi di sfilacciatura lungo il bordo dei rotoli, visibili negli affiancamenti lineari e pertanto la loro posa è riservata a tappezzieri qualificati.
Per tale motivo i tessuti per rivestimenti, sono preferibilmente utilizzati in sistemi con profili di tesatura e finitura perimetrale, ed in questo caso possono prevedere anche un retrostante materassino di alto spessore e con notevoli prestazioni di fonoassorbimento, ma questa soluzione non può a pieno titolo essere assimilata al più semplice concetto di carta da parati.

Tessuti non tessuti

La vasta famiglia dei tessuti non tessuti spesso anche definiti TNT, si compone di materiali plastici quali il polipropilene, il poliammide ed il poliestere, con cui si ottengono delle simil-stoffe che si caratterizzano per la particolare morbidezza, resistenza ed idrorepellenza.
In virtù di queste caratteristiche fisiche dei componenti, questi materiali vengono spesso utilizzati come supporti per la realizzazione di molte altre tipologie di carte da parati fonoassorbenti, quale ad esempio la carta vinilica prima descritta.
Negli ultimi anni è però crescente il loro uso in forma monocomponente nella realizzazione delle carte da parati, poiché la natura termoplastica di questi materiali si presta a molteplici lavorazioni di modellazione e stampaggio termico, con texture visive e tattili di elevato pregio estetico.
I tessuti non tessuti risultando pressoché inalterabili nel tempo e con eccellenti prestazioni di reazione al fuoco soprattutto nelle versioni in fibra di poliestere, supportando ottimamente la stampa di immagini e grafiche, garantendo un’alta coesione con i più avanzati sistemi di finitura, quali la floccatura ad effetto tattile vellutato.
La possibilità tecnica di realizzare questi rivestimenti in ogni spessore e densità e la naturale porosità della loro struttura interna, rende il TNT il materiale ad oggi tecnicamente più avanzato per la realizzazione di carte da parati fonoassorbenti.

PRESTAZIONI ACUSTICHE – Come funzionano

Risulta innanzitutto necessario fare una doverosa puntualizzazione preliminare, evidenziando che le carte da parati acustiche possono avere prestazioni fonoassorbenti variabili, ma in nessun caso possono presentare delle reali proprietà fono-isolanti rispetto agli ambienti circostanti, poiché il loro ridottissimo peso per metro quadro, risulta pressoché ininfluente per tali finalità, rendendoli inadatti a reali interventi di insonorizzazione e riduzione del rumore.
Tralasciando per un momento le prodigiose descrizioni contenute nei cataloghi commerciali di questi prodotti, bisogna innanzitutto rilevare che questa famiglia di trattamenti murali anche ai fini del fonoassorbimento non raggiunge le prestazioni di altri sistemi più performanti, quali i pannelli modulari fonoassorbenti e questo è essenzialmente dovuto al fatto che il ridotto spessore di questi rivestimenti non è in grado di intercettare tutte le frequenze sonore, ma limita la sua efficacia al solo range di frequenze medio-alte.
Si avrà pertanto una condizione per cui i reali coefficienti di fonoassorbimento decadranno esponenzialmente con il diminuire delle frequenze.

Le frequenze più basse, e riferendoci di massima alla componente dello spettro sonoro al di sotto dei 2000 Hz, presentano infatti dei fronti di onda sonora piuttosto ampi, che vengo quasi integralmente riflessi dalle superfici, anche se trattate con questi materiali.

Vi è però un vantaggio non marginale, dato dalla possibilità operativa di poter eseguire il rivestimento di ampie superfici, mantenendo un carattere piuttosto mimetico per le installazioni, che possono risultare indistinguibili rispetto ad una comune decorazione muraria. Si evitano in tal modo eccessivi impatti visivi, come può invece accadere con l’installazione di un elevato numero di pannelli fonoassorbenti e ciò permette il conseguimento di buoni benefici acustici complessivi, pur a fronte di prestazioni di prodotto non elevatissime.
Analizzando il complesso delle installazioni in un ottica esclusivamente acustica e considerata la necessità tecnica di agire ad ampio spettro sull’intero range di frequenze del parlato umano, l’associazione nel medesimo intervento di carte da parati fonoassorbenti e pannelli fonoassorbenti può costituire una corretta pratica di applicazione, ottenendo un trattamento acustico ottimale in ogni casistica di installazione.

Questo aspetto può risultare tecnicamente molto interessante ai fini progettuali nel trattamento di spazi con elevate volumetrie e che richiedono pertanto l’applicazione di ampie superfici fonoassorbenti, come accade di consueto nei grandi uffici open space o negli spazi adibiti alla ristorazione.